Passione

Aforismi

Vittorio Alfieri

Allora imparai, che bisognava sempre parere di dare spontaneamente quello che non si potea impedire d'esserti tolto.
Basso affetto non cape in cor sublime.
Bisogna sempre dare spontaneamente quello che non si può impedire ti venga tolto.
Bisogna veramente che l'uomo muoia perché altri possa appurare, ed ei stesso, il di lui giusto valore.
Chi ha moglie e figli nella tirannide, tante più volte è replicatamente schiavo e avvilito, quanti più sono gl'individui per cui egli è sforzato sempre a tremare.
Chi molto legge prima di comporre, ruba senza avvedersene e perde originalità, se ne avea.
Dalla paura di tutti nasce nella tirannide la viltà dei più.
Far tacere un vecchio è cosa difficile. Far poi tacere un vecchio autore è cosa impossibile.
Il lusso corrompe in una nazione ugualmente tutti i ceti diversi.
Il parlare, e molto più lo scrivere di sé stesso, nasce senza alcun dubbio dal molto amor di sé stesso.
Io dico e credo, che il libro è e deve essere la quintessenza del suo scrittore e che se non è tale, egli sarà cattivo, debole, volgare, di poca vita e di effetto nessuno.
L'aver con chi piangere menoma il pianto d'assai.
La disgrazia non sta nella punizione, ma nel crimine.
La provvidenza fa sì che nessun uomo trovi la felicità del crimine.
La ragione e il vero sono quei tali conquistatori che per vincere e conquistare durevolmente nessuna arme devono adoperare che le semplici parole. Perciò le religioni diverse e la cieca obbedienza si sono sempre insegnate coll'armi, ma la sana filosofia e i moderati governi coi libri.
Leggere, come io l'intendo, vuol dire profondamente pensare.
Mai si può veramente ben conoscere il pregio e l'utilità d'un amico verace, quanto nel dolore.
Mi disturba la morte, è vero. Credo che sia un errore del padreterno. Non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me: che farete da soli?
Non abusare mai del tuo potere.
Non perdo mai occasione d'imparare a morire; il più gran timor ch'io abbia della morte è di temerla.
Non è meraviglia, se tu disdegni finora di volgere benigno il tuo sguardo ai moderni popoli, e di favorire in quelle contaminate carte alcune poche verità avviluppate dal timore fra sensi oscuri ed ambigui, ed inorpellate dall'adulazione.
Oh, quanto è sottile, e invisibile quasi la differenza che passa fra il seme delle nostre virtù e dei nostri vizi.
Raro e celeste dono, possiede chi è capace di sentire e di ragionare allo stesso tempo.
Si deve chiamare tirannide qualunque governo in cui chi è preposto all'esecuzione delle leggi può farle o infrangerle con sicurezza e impunità. Ogni popolo che lo sopporta è schiavo.
Soglionsi per lo più i libri dedicare alle persone potenti, perché gli autori credono ritrarne chi lustro, chi protezione, chi mercede.
Spesso è da forte, più che il morire, il vivere.
Tutti gli amori dell'uomo, ancorché diversi, hanno lo stesso motore.
Vero é, che la penna in mano di un eccellente scrittore riesce per sé stessa un'arma assai più possente e terribile, e di assai più lungo effetto, che non lo possa mai essere nessuno scettro, né brando, nelle mani d'un principe.
Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli.